“C’è sempre una sottile, incomprensibile linea tra semplicità e complessità”
In pratica a Stanford, incuriositi dallo strano comportamento di gocce di colorante alimentare, un trio di bioingegneri ha scoperto la fisica che consente a determinate miscele di fluidi di percepire l’un l’altro ed interagire.
In determinate cicostanze queste goccioline si comportano come veri e propri ” attori di una coreografia della fisica molecolare” andando ad imitare i processi di percezione e motilità adottati dalle cellule viventi , noti come CHEMIOTASSI.
Le goccioline di questo esperimento consistevano di due composti molecolari presenti naturalmente nei coloranti alimentari: acqua e glicole propilenico.
In sostanza, le goccioline ballavano a causa di un delicato equilibrio tra tensione superficiale ed evaporazione.
L’evaporazione è facilmente comprensibile.
La tensione superficiale invece no; ma comunque, nasce da come strettamente le molecole in un liquido si legano insieme.
L’acqua evapora più velocemente del glicole propilenico e presenta anche una maggiore tensione superficiale. Queste differenze creano un flusso a spirale all’interno delle gocce, che consente loro non solo di muoversi, ma permette anche ad una singola goccia di percepire i suoi vicini.
Ti chiederai, “Ok, e allora??”…Di prospettive future non te ne parlo perchè bioingegneria e fisica per me sono fuori portata. Ma, nonostante ciò, sono rimasta meravigliata dalla bellezza della scienza.
Se vuoi, ti lascio l’ articolo http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature14272.html#videos
“Se la necessità è la madre dell’invenzione, poi la curiosità è il padre”, ha osservato uno dei ricercatori ( M. Prakash)
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